Il marchio svizzero di orologi è tra i più conosciuti al mondo ed è primo per quota di mercato nell’alta gamma con un numero di esemplari prodotti quasi doppio rispetto al suo primo competitor OMEGA.
La domanda di orologi Rolex è in continua ascesa ma il brand non l’asseconda, in particolare per il segmento degli orologi in acciaio così che ogni concessionario ufficiale è obbligato a mettere ogni aspirante cliente in lista d’attesa inibendo in tal senso la richiesta di sconti.
Uno dei motivi della sempre maggior domanda di ROLEX è che si tratta certamente di un buon investimento nel tempo, come dimostrano le crescenti quotazioni a tutte le aste.
Un ulteriore motivo del successo del brand Rolex è la strategia di comunicazione: la maison sponsorizza da sempre molti atleti e competizioni in sport differenti, assieme a numerose istituzioni culturali e artistiche, dall’Academy per gli Oscar del cinema alla Scala di Milano oltre a partnership con esploratori e difensori dell’ambiente e il programma mentor&protégé, per scoprire e far fiorire nuovi talenti nelle arti.
Chi indossa un ROLEX pertanto non trasmette solo un segnale di ricchezza, vuole far capire che appartiene a una certa cerchia che condivide determinati valori etici e culturali.
Rolex è controllata dalla Fondazione Hans Wildorf (dal nome del suo fondatore) e non deve preoccuparsi degli andamenti in Borsa e della pressione del mercato consentendole di calmierare l’offerta del prodotto.
Negli ultimi anni, a causa di questa scarsità di offerta si è assistito ad un aumento esponenziale dei prezzi dei ROLEX nel mercato “second hand” .
La scarsità dei prodotti non è solamente legata ad una precisa strategia di marketing e di esclusività ma anche dall’attuale produzione che non può soddisfare la domanda esistente in modo esauriente, almeno non senza ridurre la qualità degli orologi, cosa che il brand si rifiuta di fare perché la qualità non può essere compromessa.
Un livello di eccellenza che richiede tempo e capacità trattandosi di oggetti assemblati a mano, con estrema cura limitandone naturalmente le capacità produttive.